Torre Civica e Castello

Fortificazione di origine medievale situata a Gonzaga. La torre civica è quanto rimane dell'antico maniero.
Indirizzo Via Torre, 5, 46023 Gonzaga MN, Italia
Orari di apertura

La Torre Civica è aperta dalle 10.30 alle 12.30, in occasione dei periodici mercati del "C'era una volta" nel centro storico della città, grazie alla presenza volontaria dei Giovani Ciceroni di Gonzaga che ne curano le aperture straordinarie, coordinandosi con l'Area Servizi Culturali e Ricreativi del Comune di Gonzaga e l'Associazione L'Officina dell'Immaginazione APS.

L'apertura avviene, inoltre, durante mostre e installazioni, che ne consentono la visita.

Punti di contatto
Cap 46023
Modalità di accesso

La Torre Civica è sempre aperta in occasione dei periodici mercati del "C'era una volta" nel centro storico della città.

A causa della presenza di ripide scale e all'assenza di ascensori, non è possibile accedere in sedia a rotelle.

Un po' di storia

foto Torre Civica - ALESSIO CREMA

L'antico castello di Gonzaga è menzionato per la prima volta in un documento del 967, che ne attesta il passaggio di proprietà dal Monastero di San Benedetto di Leno ad Adalberto Atto di Canossa (bisnonno di Matilde). Successivamente, il complesso fortificato fu acquisito dai Conti Casaloldi, che lo ampliarono per proteggere la popolazione dalle scorrerie degli Ungari, mentre dal 1328, passò ai Corradi da Gonzaga che lo restaurarono, dotandolo di sette torri, contrafforti e mura percorse da una merlatura ghibellina.

L'età d'oro del Castello di Gonzaga fu però il Quattrocento: in particolare grazie a Ludovico II Gonzaga, che fece costruire all'interno del castrum un nuovo palazzo signorile, realizzato da Luca Fancelli nel 1458 e ultimato nel 1471. In seguito, furono chiamati vari artisti ad affrescarne le sale interne, fra cui Andrea Mantegna, che vi dipinse i Trionfi del Petrarca. Nella seconda metà del Cinquecento il palazzo perse con gli anni la funzione di villeggiatura e di rappresentanza, ma i Gonzaga vi mantennero comunque le scuderie con cavalli, cani e rapaci per uscite di caccia.

Il declino della Signoria coincise con la rovina del Castello: nel 1717, dieci anni dopo la fine dell'indipendenza dello stato gonzaghesco, il Castello fu smantellato e i materiali vennero utilizzati per la costruzione delle chiese di Polesine, Bondeno e di alcune case coloniche. Furono risparmiate solo due torri (tutt'oggi gli unici resti originari del maniero ancora visibili), che vennero adibite a carceri fino a tutto l'Ottocento. Entrambi gli edifici, col tempo recuperati, hanno subito gravi danni a seguito degli eventi sismici del 2012. Il restauro della Torre maggiore è completo e l'edificio è occasionalmente aperto al pubblico per mostre e visite guidate.

Bibliografia:

  1. Enzo Boriani, Castelli e torri dei Gonzaga nel territorio mantovano, Brescia, 1969.
  2. Gonzaga, a cura del Centro Studi Chiesa Matildica, Mantova, 1981
  3. Mario Cadalora, Gonzaga Gonzaga, Modena, 1990.
  4. AA.VV., Sulle strade del Po. Economia, Cultura e turismo nell'Oltrepo Mantovano, 1999
  5. Arrigo Giovannini e Giancarlo Malacarne, Gonzaga Città. Il fascino di una storia, Verona, 2018

Credits:

La fotografia aerea è di Alessio Crema, mentre le altre sono di Marina Borgonovi.

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